Un giro nel nostro apparato respiratorio
Quante volte ci è capitato di dire: "ti verrà naturale, come respirare", sottintendendo un automatismo.
La respirazione è sì, è la funzione che più di ogni altra, nel nostro immaginario, è legata alla vita.
L'evoluzione ci ha portati dal mondo del materno (acqua) al mondo del paterno (aria). Il feto è un piccolo organismo acquatico che vive nel liquido amniotico e scambia qualcosa col mondo tramite il sangue materno; solo alla nascita entrerà nel mondo dell'aria ed assumerà Ossigeno direttamente da essa. Durante il parto, in seguito ad una compressione toracica, buona parte dell'acqua contenuta nei polmoni viene espulsa dalla bocca e dal naso; alla prima inspirazione l'acqua viene sostituita dall'aria, i polmoni si dilatano e il neonato entra per la prima volta in relazione autonoma col mondo. Dalla nascita a circa gli otto anni continua la produzione di nuovi alveoli, la quale permette l'aumento di dimensione dei polmoni.
Ad ogni inspirazione noi portiamo dentro aria condivisa con altri esseri fuori; ad ogni espirazione noi restituiamo una parte del nostro mondo interno all'esterno.
"Qui dentro mi sento soffocare", "l'atmosfera è pesante", "si respira un'aria di festa", "meglio andarcene, qui oggi non è aria", "la cosa mi puzza".. sono solo alcune espressioni gergali che portano a soffermarci sulla capacità dell'Uomo di "espirare" parte del proprio mondo interno, concedendo all'Altro di sentire una parte di Sè, senza utilizzare il verbale.
La respirazione incarna in modo evidente la tematica dello scambio, e quindi della relazione.
Come riflessione clinica vorrei dedicare giusto due righe riflessive su un disturbo ad oggi purtroppo di ampia scala: l'asma, patologia in cui lo spasmo dei bronchioli impedisce al soggetto di espirare. Per quale motivo un individuo trattiene dentro sé l'aria inspirata e non la restituisce al mondo..forse perché vi è un inconscio timore che, se dovesse cederla, non restituirà più nulla in cambio? Del resto, per effettuare uno scambio occorre avere fiducia nell'altro.
Secondo F. Alexander l'asma rappresenta una crisi di pianto inibita.
La nostra vita comincia e finisce con un respiro, e nell'intervallo tra questi due eventi continuiamo a scambiare materia ed energia con il mondo di cui facciamo parte.